Il quale è stato riscontrato, dallo scartabellamento di tutti i documenti portuali dell’epoca, non è mai esistito. Non è mai esistito nella storia della marina inglese un tale “Capitan Charles Johnson” per quanto sia strano.
“La Storia generale dei pirati (A General History of the of the Robberies and Murders of the most notorious Pyrates) del Capitano Charles Johnson, pubblicata per la prima volta a Londra nel 1724, è un’opera che presenta le vite dei pirati più celebri del suo tempo alternando fatti storici e particolari di pura finzione.
L’opera ebbe grandissimo successo e fu subito riproposta in altre tre edizioni. L’ultima di queste fu pubblicata nel 1726, con l’aggiunta di un volume che include le biografie di altri dodici pirati. Il successo dell’opera anche in epoca recente è da attribuire sia al tema trattato, con la presenza delle immagini di pirati e piratesse da poco catturati e giustiziati, che al mistero celato dietro all’autore, per molto tempo creduto uno pseudonimo di Daniel Defoe.”
è un gran librone molto amato dagli amanti della pirateria; ma è anche un’opera romanzesca grandemente fasulla ma grandemente spassosa; se riuscissimo a scremare tutte le fantasie dai fatti reali avremmo l’unico testo esistente sulle abitudini piratesche dell’epoca, dato che tutti avevano troppa paura della pirateria, o troppo disprezzo, per scriverne qualsiasi cosa che non fossero impropri e insulti e grida “Alla forca!”
Di seguito sono riportati i nomi dei pirati di cui l’autore narra le gesta:
- Capitano Avery
- Capitano Martel
- Capitano Teach (Barbanera)
- Maggiore Bonnet
- Capitano England
- Capitano Vane
- Capitano Rackham
- Mary Read – piratessa travestita da uomo in nome dell’avventura
- Anne Bonny – come la sua collega, si narra romanzescamente di una storia d’amore fra le due
- Capitano Davs
- Capitano Robert
- Capitano Anstis
- Capitano Worley
- Capitano Lowther
- Capitano Low
- Capitano Evans
- Capitano Phillips
- Capitano Spriggs
- Capitano Gow
- Capitano Kidd
Non è vero; ho mentito, esiste qualcos’altro; si intitola “I bucanieri d’America di Alexander Olivier Esquemeling” edizione originale olandese del 1678, utilizzato per la stesura storica de “La nave degli schiavi” di James L. Nelson e Gord, ovviamente, ne ha una rara copia; o per lo meno l’aveva prima che gli venisse rubata.
Ma queste sono altre storie e altri libri.
Capitan Gord
Per caso il libro è in vendita?…
Non so se sia ancora in stampa, dovrebbe essere facilmente reperibile in una libreria ben fornita. 🙂