Non sarà il canto delle sirene

Oggi compagni noi dell’orchestrina vi facciamo sentire qualcosa di un grande, grandissimo cantautore, oseremmo dire quasi uno fra i più grandi. Godetevela, per chi ha già abbastanza peli grigi tra la barba da conoscerla e farcisi scendere una lacrima saltata, e per chi ha ancora occhi troppo giovani per conoscerla.

Un grande pezzo, una voce dolce come miele di castagno e una chitarra che parla; questo, signori, è De Gregori.

“Mio padre era un marinaio, conosceva le città,
mio padre era un marinaio, partito molti mesi fa.
Mio figlio non lo conosce, mio figlio non lo saprà,
mio padre era un marinaio, partito molti mesi fa.
Non sarà il canto delle sirene, nel girone terrestre,
ad insegnarci quale ritorno, attraverso alle tempeste,
quando la bussola si incanta, quando si pianta il motore.
Non sarà il canto delle sirene ad addormentarci il cuore,
quando l’occhio di Ismaele si affaccia da dietro il sole”

La dedichiamo al nostro piccolo Ortica che stà passando parecchi guai d’amore in questo momento e ha bisogno della dolcezza di questa canzone che, probabilmente, racconta già bene quella che diverrà questa giovane e tormentata storia d’amore e quello che ne nascerà un giorno.

Ascoltaci o signore, perdonaci la vita intera.