“Dammi quella fottuta Jambalaya!” gridò Barracuda afferrando con rabbia la ciotola nelle mani del negro selvaggio di fronte a lui. Senza dire una parola la mangiò con gusto; fù in quel momento che venne nominato Re.
La jambalaya si fa con carne mista di pollo e di maiale, ma pare venga particolarmente buona usando carne umana, carne possibilmente dei propri amici caduti in battaglia; o almeno quello era ciò che dicevano i negri che la leggenda vuole incontrò Barracuda durante una delle sue tante innominabili razzie e che per questo lo nominarono loro Re.
Ma, per questo ringraziamo gli dei, la nostra si fa usando pollo e maiale.
E non dite a Gord che vi ho raccontato questa storia, noi non parliamo MAI di Barracuda.
Ci serve:
carne uma…no!
1 pollo di 1,5 kl tagliato a pezzi
3 tazze di riso a grana lunga
10 cl di olio
3 cipolle biancheria1 salsiccia affumicata speziata
6 tazze d’acqua
1 peperone verde
4 gambi di sedano
2 rametti di timo
1 cucchiaio di sale
pepe nero macinato
pepe di cayenna
Far rosolare nell’olio il pollo a dadi e la salsiccia sgranata. Metterli da parte e conservare il loro sughetto nella padella. Abbassare il fuoco sotto al medesima e aggiungere le cipolle a fettine, coprirle e lasciarle stufare per un paio di minuti.
Aggiungere pollo e salsiccia e bagnare con le 6 tazze d’acqua. Salare e pepare, aggiungere il pepe di cayenna, coprire e lasciar cuocere a fuoco lento. Incorporare il peperone ed il sedano a cubetti e aggiungere il riso a pioggia. Lasciar cuocere a pentola scoperta fino alla completa cottura del riso.
Lascia riposare prima di servire.
In molti aggiungono anche il pomodoro o al posto della carne usano i frutti di mare, ma io sono un tradizionalista.
Credo che quest’anno porterò questa ricetta al Parley. Chissà che, attirato dall’odore, non arrivi anche ‘Cuda.
Buon appetito!