Salgari, Yanez, Sandokan e Il Corsaro Nero.

« A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna. »

(Emilio Salgàri)

Non esiste nella letteratura scrittore tanto libero nell’anima quanto prigioniero nel corpo come fu Emilio Salgari; forse giusto Cervantes può battergli il primato di scrittore dalla storia tragica.

Salgari morì suicida squarciandosi la gola con un rasoio, sconfitto dal fallimento di veder le sue opere tanto amate a la tempo stesso tanto tiranneggiate dagli editori. Tutti i suoi figli maschi morirono suicidi e le donne della sua vita morirono di malattia. Dentro di se era un eroe libero, avventuroso, temerario e romantico, ma la sua vita era destinata ad essere triste, povera, perfino misera di soldi ma anche di felicità e dolcezza.

E impressionante il numero di romanzi che scrisse , e altrettanto impressionante la fantasia, la genialità, la potenza romantica ed epica di quei racconti, di quei personaggi senza pace che, intrepidi e grandiosi, solcavano mari e giungle, combattevano grandiose battaglie, solcavano immensi deserti rimanendo per sempre impressi nel cuore dei lettori e del mondo.

Salgari creò Yanez De Gomera, Sandokan la tigre della Malesia, Il corsaro Nero, il corsaro Rosso e il corsaro Verde, Jolanda la figlia del corsaro, la Regina della Malesia. Imprese che scrissero la storia della letteratura d’avventura e che ispirarono migliaia di ragazzi ad essere coraggiosi, intrepidi condottieri e conquistatori.

Forse Salgari non conquistò mai nulla, ma fece battere migliaia di cuori, innamorare perdutamente centinaia di donne, e ispirare grandi avventure di coloro che portavano nel cuore le grandi avventure dei suoi leggendari personaggi.

Forse Salgari non ha guadagnato nulla, ma a reso il mondo quello che è oggi.

Grazie di tutto.

Da parte di un pirata.

Capitan Gord

Buona lettura