I Versi del Capitano

neruda

“Gentile signore

Mi permetto di inviarle queste carte che credo le interessino e che finora non ho potuto rendere pubbliche.

Possiedo tutti gli originali di questi versi. Son scritti nei luoghi più diversi, treni aerei, caffè e su piccoli foglietti strani in cui quasi non vi sono correzioni.

Molte di queste carte sono illeggibili tanto sono stropicciate e tagliate, ma credo di essere riuscita a decifrarle; la mia persona non ha importanza ma sono la protagonista di questo libro e ciò mi rende orgogliosa e soddisfatta della mia vita.

Questo amore, questo grande amore, nacque nell’agosto di un anno qualsiasi . Lui tornava dalla guerra di Spagna. Non tornava vinto. (…)

Io lo chiamavo semplicemente il mio capitano.

I suoi versi erano come lui, teneri, amorosi, appassionati e terribili nella sua collera. Era un uomo privilegiato , di quelli che nascono per grandi destini . Io sentivo la sua forza e il mio piacere più grande era sentirmi piccola vicino a lui.

Entrò nella mia vita, come egli stesso dice in un verso, abbattendo la porta. Non bussò con la timidezza di un innamorato. Dal primo istante si sentì padrone del mio corpo e della mia anima. Mi fece sentire che tutto cambiava nella mia vita , la mai piccola vita di artista, di agio, di mollezza, si trasformava come tutto ciò che lui toccava. Non conosceva sentimenti piccini, e neppure li accettava. Mi diede il suo amore, con tutta la passione che era capace di sentire e io lo amai come mai mi credetti capace di amare. (…) questo amore mi portava tutto. Egli non poteva amare in altro modo. “

Non so se Gord legge poesie d’amore, ma di certo non ne scrive!

Però ho trovato questo hai piedi della sua libreria, caduto da un ripiano dopo il rollare di questa notte. Questa è la prefazione in spagnolo, io non so leggere quindi, se volete, potete leggervelo voi. Però poi rimettetelo a posto! Dicono che a porto Spicia il nostro capitano sia atteso da sua moglie. Che questo libro di poesie sdolcinate gli serva da ispirazione per farsi perdonare qualcosa? Magari di non essersi più fatto vedere per anni.

Buona lettura, romanticoni miei!

Ortica