Carta frrresca!

Sono arrivati! “Un Posto chiamato casa” è arrivato a destinazione, a casa! 

Sono volumi splendidi; purtroppo abbiamo perso più di una fiera per colpa del ritardo di stampa, quest’anno non abbiamo fatto visita alla nascente fiera del comics di La Spezia; non siamo potuti andare dove eravamo stati invitati, MA tutte le fiere che invece sono ormai una tradizione ci vedranno arrivare con uno splendido banchetto e degli splendidi volumi!

Il cartaceo del secondo numero edito PressUp è splendido, i colori sono una favola, la carta al tatto sembra lavorata a mano, tutto quello che volevamo da questo fumetto lo abbiamo ottenuto.

Presto invieremo il volume a casa di tutti quelli che hanno sostenuto la stampa con la prevendita finanziata su Ulule con tutti i gadget del caso promessi e dopo io sarò ufficialmente in ferie e potrò crogiolarmi al sole estivo dopo aver terminato il primo capitolo di “C’è sempre un tesoro” che, come dovreste sapere, è il terzo numero che potete trovare tutto su queste pagine.

C’è una gran differenza sia di tratto che di colori fra il primo, il secondo ed il terzo numero; per chi ne fosse curioso sappia che è dovuto a tante cose. Odio parlare di queste cose, ma ve lo devo. Abbiamo passato anni difficili, anni che ci hanno visti sballottati da una casa all’altra senza soldi, senza lavoro, senza famiglia, per un periodo perfino senza amici; in quegli anni nascono il primo ed il secondo numero del nostro fumetto. Avete notato quanto cambia tutto quanto dal secondo capitolo del secondo numero “Seta & Scintille”? Lo stesso numero che è appena stato stampato su carta e arriverà fra le zampe di molti di voi appena potrò spedirli: i colori migliorano, migliora la grafica, migliora il tratto, lo stile si fà più sicuro… prima di disegnare quelle pagine la nostra vita era un inferno di frustrazione e rabbia; per tutti noi, io, Matteo aka Gord, i nostri amici, la nostra ciurma; in quegli anni è successo di tutto… poi qualcosa è cambiato.

Prima il fumetto era l’unica ancora a cui attaccarmi per svegliarmi la mattina e fare qualcosa di bello, ma credo si vedessero bene le mie frustrazioni e insicurezze, tutto ha influito sul disegno, sulla storia; per molto tempo l’ho disegnato senza crederci, senza sperarci ma se c’è una cosa che sò fare davvero bene è non mollare, mai; d’altronde le ortiche non si estirpano mai. Poi, col tempo, con tenacia, le cose hanno cominciato a migliorare; le nostre vele si sono riempite di vento, la bonaccia è finita, abbiamo ripreso a navigare.

Lottando si ottiene tutto,  si muore in gloria o si vince.

Ora capite perchè “Se della morte è l’ora, salute alla signora”? Ne capite il significato?

I più attenti fra di voi sapranno che non è nata da noi; il motto viene da uno dei libri preferiti di Matteo aka Gord; sapete dirci quale? Devo tutto al mio capitano che è un faro nella tempesta, uno scoglio inaffondabile, devo alla mia ciurma di amici più cari e più incredibili, devo tanto anche a voi, devo molto a questo mondo nuovo che ci permette di realizzare cose che sarebbero state impensabili fino a qualche anno fà.

Sono contenta di molte delle tavole di “Un Posto chiamato Casa”; tutte le tavole con il nano Illiani per esempio, lo scontro con i Mondavi… ma niente mi ha dato più soddisfazione che disegnare Spicia (che per chi non l’avesse notato è Genova).

Non vedo l’ora di farvi avere i volumi nuovi! E non dimenticate che quest’anno torna una grande tradizione di Avventuriera, torna il Parley! A breve avrete novità!

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